DIAGNOSTICA PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI
La campagna conoscitiva è una fase cruciale del processo di restauro di un bene culturale. Si tratta di un'indagine approfondita che ha l'obiettivo di:
definire le tecniche esecutive di strutture, finiture e decorazioni dei manufatti architettonici, aspetto determinante nella conservazione dei beni culturali;
comprendere a fondo lo stato di conservazione del bene: identificare i materiali costitutivi, le alterazioni presenti, le cause del degrado e i potenziali rischi futuri;
acquisire informazioni utili per definire il progetto di restauro: individuare le metodologie di intervento più idonee, compatibili con la natura e la storia del bene, e stimare i costi dell'operazione;
guidare le scelte conservative: documentare le condizioni del bene prima dell'intervento, monitorare l'andamento del restauro e valutare l'efficacia degli interventi realizzati.
La campagna diagnostica si avvale di diverse metodologie di indagine, tra cui:
rilievi: rilevazione delle caratteristiche dimensionali, geometriche e architettoniche del bene, anche con l'ausilio di tecniche digitali (scansioni 3D, fotografia).
indagini visive: osservazione ravvicinata del bene per identificare i materiali, i danni e le alterazioni presenti per la stesura di tavole materiche, dei dissesti.
analisi chimiche e fisiche: prelievo di campioni di materiali costitutivi per analisi in laboratorio (microscopia, petrografia, microscopia elettronica SEM, spettrofotometria dell’infrarosso FT-IR, termogravimetria con curva differenziale TGA-DTA, etc.) per determinarne la composizione, le proprietà e lo stato di conservazione.
test non distruttivi: impiego di tecniche che non comportano danni al bene per indagare le sue caratteristiche interne (termografia, ultrasuoni, tomografia computerizzata, georadar, ecc).
La scelta delle metodologie da impiegare varia in base alla tipologia del bene, ai materiali costitutivi e alle specifiche problematiche conservative.
La campagna diagnostica viene generalmente condotta nelle fasi preliminari del progetto di restauro, prima di definire gli interventi da realizzare. In alcuni casi, può essere necessario effettuare indagini diagnostiche anche durante il restauro stesso, per monitorare l'andamento dei lavori e valutare l'efficacia degli interventi.
Essa è fondamentale per un restauro consapevole e rispettoso del bene culturale. I dati acquisiti durante questa fase consentono di:
pianificare interventi di restauro mirati ed efficaci: basati sulla conoscenza approfondita delle cause del degrado e dei dissesti e delle caratteristiche del bene;
scegliere metodologie di intervento compatibili: con la natura e la storia del bene, evitando interventi invasivi o dannosi;
ottimizzare le risorse economiche: destinandole agli interventi realmente necessari e prioritari;
garantire la reversibilità degli interventi: ovvero la possibilità di tornare indietro in caso di future necessità;
valorizzare il bene culturale: rendendo accessibili al pubblico le informazioni sul suo stato di conservazione e sugli interventi di restauro realizzati.
In definitiva, la campagna diagnostica rappresenta un investimento fondamentale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Permette di coniugare la conservazione del bene con il rispetto della sua autenticità e del suo valore storico e culturale.